via negativa

VIA NEGATIVA

L’oscurità e il vuoto

Osare l’oscurità significa entrare nel nulla e lasciare che il nulla sia nulla mentre opera il suo mistero dentro di noi. Osare l’oscurità significa anche permettere al dolore di essere dolore e imparare da esso (…) Il secondo sentiero riguarda l’esercizio della nostra muscolatura mistica di sottrazione, il trovarsi a casa nell’oscurità, il lasciar andare e il lasciar essere.

MATTHEW FOX, La Spiritualità del Creato, pp. 41-43

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Gesù nasce di notte (…) Anche la resurrezione avviene di notte (…) Perché il divino viene di notte? Forse perché la notte è silenziosa? Sì, ma anche perché la notte… è notte; è oscura. Nell’oscurità non possiamo controllare molte delle nostre idee, siamo costretti ad ascoltare con più attenzione e a fare degli sforzi per vedere in profondità dentro l’oscurità.

MATTHEW FOX, Compassione, p. 127

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Stare di fronte all’oscurità, ammettere il dolore, permettere al dolore di essere, non è cosa facile. Per questo motivo il coraggio, il cuore grande, è la virtù principale del viaggio spirituale. Se non lasciamo che il dolore sia dolore (e tutta la nostra cultura patriarcale vorrebbe evitarlo) allora il dolore ci rincorrerà e ci provocherà degli incubi. Diventeremo le vittime del dolore anziché i guaritori e le guaritrici che possiamo diventare.

MATTHEW FOX, In principio era la gioia, p. 167.

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Gesù Cristo, che si sottomise a uno svuotamento, una kenosis, abbandonando la sua divinità per divenire del tutto umano, diventa l’esempio e il modello della “verginità”, ovvero di una persona davvero svuotata. Una persona di questo tipo è talmente vulnerabile alla bellezza e alla verità, alla giustizia e alla compassione, che diventa veramente un canale vuoto e santo della grazia divina. Gesù fece il vuoto e fu svuotato e così diventò una fonte di saggezza, una persona con dignità regale, un profeta per mezzo del quale la divina dabhar può sgorgare e scorrere con abbondanza…

MATTHEW FOX, In principio era la gioia, p. 206.

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La capacità di “lasciar andare” e “lasciar essere” fa parte della via negativa e si esprime anche con la risata:

Cercare di vivere senza humor, senza consapevolezza dei paradossi che ci circondano, senza essere capaci di ridere soprattutto di noi stessi, significa contraddire l’universo. Troppa sobrietà viola le leggi della natura. Ciò che Meister Eckhart chiama “consapevolezza che abbandona se stessa” si esprime spesso nella nostra capacità di lasciarci andare a risate cosmiche, una dimensione necessaria della nostra sopravvivenza, e perciò della nostra etica.

MATTHEW FOX, La spiritualità del creato, p. 91-92

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